2002
Mazis I.
Le conseguenze geopolitiche degli avvenimenti dell’ 11 Settembre nel Mediterraneo Sud-Orientale: analisi geopolitica. DADAT (Dipartimento per l’Analisi delle Dinamiche Ambientali e Territoriali) Working Papers, Napoli: Università degli Studi di Napoli-Federico II. 2002:63-80.
AbstractL’atto terroristico dell’11 settembre ha segnato l’inizio di una reazione a catena di avventimenti i quali hanno costituito il casus per l’intervento degli USA in Afghanistan e il colpo ad obiettivi strategici dei Taliban sui suoi territori. In questo processo sono stati coinvolti in maggior misura attori internazionali come la Gran Bretagna e la Francia e in misura minore la Germania e gli altri stati-membri della NATO con l’appoggio morale della Comunità internazionale e sicuramente quello dell’ONU. Riteniamo che il grande vuoto geopolitico di potere venutosi a creare in Medio Oriente e in Asia Centrale in seguito alla caduta del muro di Berlino verrà colmato in questa occasione da un intreccio di influenze, che si compensano fra loro vicendevolmente, di USA, Russia, Gran Bretagna, e in seconda posizione di alcuni stati europei come la Francia, l’Italia e la Germania. Riteniamo, inoltre, che questioni come il problema dei Curdi, quello idrico che riguarda la Siria e la Turchia, ma anche le relazioni siro-israeliane che concernono il problema delle Alture del Golan ed inoltre la graduale instaurazione di rapporti di normalità dell’Occidente, e più in particolare degli USA, con Teheran, entreranno in corso di soluzione. Stimiamo che in questa catena degli asssestamenti occupi un poste importante anche la soluzione del problema Palestinese nonché la sistemazione dell’ammisssione di Cipro nell’Unione Europea, la quale tuttavia verrà giudicata anche in base alla decisa posizione della Grecia di fronte a pressioni provenienti dall’esterno. In conclusione, a nostro parere, tutto questo ciclo di fermenti e di appianamenti delle relazioni tra Stati nella regione favorisce anche la Grecia che può assumere un ruolo positivo in questo divenire e trarne vantaggi considerevoli. Presupposto di ciò, cerò, che la Grecia dimostri una posizione decisa in politica estera e nelle questioni concernenti la sua sovranità nazionale. In assenza di una posizione di questo tipo (oppure nel caso contrario) il nuovo assetto nel Mediterraneo Sud/Orientale sarà catastrofico per gli interessi nazionali di questo Paese, con tutti i riflessi negativi che ne deriverebbero per gli equilibri dell’Unione Europea medesima.
xiv._le_conseguenze_geopolitiche_degli_avvenimenti_dell_11_settembre_nel_mediterrano_sud-orientale_-_analisi_geopolitica.pdf Mazis I.
Analisi geopolitica del canale marittimo commerciale Dardanelli-Egeo. DADAT (Dipartimento per l’Analisi delle Dinamiche Ambientali e Territoriali) Working Papers, Napoli: Università degli Studi di Napoli-Federico II. 2002.
AbstractLe pretese continuarono con il successivo Premier turco Yilmaz, che estese la linea di provocazione mettendo in discussione ora lo stesso Trattato di pace di Losanna del 1923, trattato che costituisce il punto di riferimento giuridico obbligato dello status delle frontiere nel Mediterraneo orientale e dintorni. Circa ottanta anni dopo la firma e l’entrata in vigore di quel trattato di pace, il signor Yilmaz asserisce che ci sono “aree grigie” riguardo alla sovranità greca sugli isolotti e scogli dell’Egeo, che egli tuttavia rifiuta persistentemente di definire. Il governo turco ha costantemente respinto le richieste della Comunità internazionale di abbandonare le sue infondate pretese o di portarle davanti alla Corte Internazionale di Giustizia per una risoluzione pacifica. Ora la Turchia, contravvenendo a tutte le norme della legge e della logica, solleva pretese riguardo all’isola greca di Gaudos, il cui status giuridico era già stabilito fin dal 1913, dieci anni prima cioè del trattato di Losanna. In base all’articolo 4 del trattato di pace di Londra del 1913 la Turchia aveva già rinunciato a tutti i diritti di sovranità su Creta e Gaudos. In seguito il trattato di pace di Losanna del 1923 stabilì in modo più specifico le frontiere turche nell’area del Mediterraneo orientale, dal Mar Nero fino alla Persia. Dal momento che vi è compreso il Mare Egeo, il trattato di Losanna stabilisce specificamente che la sovranità turca è mantenuta solo su quelle isole che si trovano entro 3 miglia dalla costa turca, nonché sulle isole di Imbro, Tenedo e Rabbit. Questo regime giuridico nel Mediterraneo orientale è stato rispettato per quasi ottanta anni. Gli improvvisi tentativi turchi rivolti a rigettare, in maniera unilaterale, la validità di tale regime costituiscono una reale e incombente minaccia per la pace e la stabilità dell’intera regione.
xii._analisi_geopolitica_del_canale_marittimo_commerciale_dardanelli-egeo.pdf Mazis I.
The Turkish, Islamic-like Phenomenon of Mystic Orders. Possibilities for a Cultural Syncretism in the Geopolitical Perspective of International Mutual Understanding. In: Geopolitics: theory and praxis. Athens: Papazisis; 2002. pp. 495-510.
AbstractOur effort in this text aims to identify the possibilities for mutual cultural understanding between civilizations of the Eastern- and Western- type (e.g. Turkey and Greece), on the one hand, and to suggest, on the other, that more challenges exist -from a geopolitical point of view- which could be exploited by future Turkish actors of power, whose intentions are not always clear. As will be clarified throughout this text, it is our belief that everything depends on the intentions of those who control these political tools. Indeed, only their democratic management may lead to the result which the peoples of the Eastern Mediterranean long for, i.e. peace, international justice and respect for the human rights and political freedoms of their nations and national groups. Nevertheless, any special reference to the Turkish Islamic internalized -as well as comparative- Sufi fraternities should be superseded by an overview of the Islamic and the Sufi syncretic Fraternities, their place in history, as well as by their examination in terms of ideology, in the framework of modern Islam and of the modern Turkish society. It is through this course of examination that we shall be able to draw conclusions on the correlation of these Fraternities with political activity, and to determine the forms, the levels and the qualities of this activity -which is placed well beyond the strict orthodox limits of the official Sunnite Islam of the state and viewed with mixed emotions by the governmental Directorate of Religious Affairs, the Diyanettleri Başkanhi. First of all, we should acknowledge the social necessity of this concept, i.e. the internalized and ideologically, eschatologically, and ethically “charged” Islam, as contrasted to the “dehydrated” legalistic Islam -whose only concern are the Five Fundamental Religious Duties and the observance of the Shari’a. This “internalized Islam”, an Islam so complex and unknown and not susceptible of generalizations, an Islam which in the final analysis is an “Islam of veneer”, consists essentially of a part of the widespread network of the Orders that have been present and operating in the Muslim world for around eight centuries. These Orders must be examined from this -geopolitical- perspective and clearly classified as Islamic, of Islamic origin or Islamic-like Orders. The aim of this text is to set a basis for this research and classification, to the extent permitted by its scope. This continuous phenomenon revives and settles, based on the conjuncture. It remains, however, dark and inaccessible, for the most part, because the Fraternities do not operate legally in all cases and are rather internalizing organizations which do not reveal their affairs to the “profane” society.
xvi._the_turkish_islamic-like_phenomenon_of_mystic_orders._possibilities_for_a_cultural_syncretism_in_the_geopolitical_prespective_of_international_mutual_understanding.pdf Mazis I.
Turkish Political Islam and its Role in the Geopolitical Complex of the Middle East. In: Geopolitics: theory and praxis. Athens: Papazisis; 2002. pp. 455-66.
AbstractWhether or not political islam constitutes a threat for the regime of Turkey -secular by inference- remains an either sincere or hypocritical, yet always invariable, question for the western decision-making and international political influence centres.
xv._turkish_political_islam_and_its_role_in_the_geopolitical_complex_of_the_middle_east.pdf Mazis I.
Le rôle de la Turquie en matière de géopolitique de l’eau dans le Croissant Fertile. In: Geopolitics: Theory and Praxis. Athens: Papazisis; 2002. pp. 547-79.
AbstractLe but de ce présent ouvrage est d’analyser les rapports entre la Turquie, la Syrie et l’Irak, au moment où ils évoluent sous la pression du problème le plus crucial du Moyen Orient: à savoir le partage entre eux des eaux du Tigre et de l’Euphrate. Après avoir présenté les caractéristiques qualitatives et potentielles des eaux de surface de cette région, nous continuerons par une interprétation du futur rôle géopolitique de la Turquie en tant que pays situé en amont. Le programme GAP de la Turquie est aussi analysé en détail. S’y trouve aussi analysés les multiples formes de chantage diplomatique pratiqué par la Turquie ou qu’elle pratiquera dans un avenir proche sur ses pays voisins, la Syrie et l’Irak, compromettant ainsi la paix dans la région. Le traitement diplomatique du partage des eaux entre ces trois pays très impliqués sera présenté par rapport aux trois composantes: le problème kurde, le problème du pétrole et le problème du Hatay.
xvii._le_role_de_la_turquie_en_matiere_de_geopolitique_de_leau_dans_le_croissant_fertile.pdf Mazis I.
Union Européenne, Grèce et Chypre face à la politique des États Unis en Eurasie. In: Geopolitics: Theory and Praxis. Athens: Papazisis; 2002. pp. 655-71.
AbstractPour aborder ce problème à multiples facettes, il est nécessaire de traiter d’abord des trois questions qui suivent, vues toujours par rapport à la question de la volonté américaine d’exercer une hégémonie politique et militaire sur l’espace eurasiatique et sur son complément maritime, la Méditerranée.
xviii._union_europeenne_grece_et_chypre_face_a_la_politique_des_etats_unis_en_eurasie.pdf Mazis I.
Globalizzazione: La geopolitica dell’ informazione o della lingua, della traduzione e della cultura. DADAT (Dipartimento per l’Analisi delle Dinamiche Ambientali e Territoriali). Università degli Studi di Napoli-Federico II. 2002:11-18.
AbstractUn corretto approccio al concetto di Globalizzaziotie esige in via pregiudiziale una definizione, onde evitare false interpretazioni e malintesi che porterebbero a monologhi tra soldi. Si tratta di un fenomeno geografico, osservato su scala internazionale e che riguarda processi di omogeneizzazione su due piani di integrazione: a) sul piano dell’economia internazionalizzata (e non internazionale); b) sul piano della cultura. Suoi meccanismi generartivi e peculiari sono la produzione, la disseminazione ed il controllo (e non la manipolazione) dell’informazione nello spazio geografico internazionale. In uno spazio che si intende quale sintesi dei risultati dialettici remoti della interazione tra lo spazio naturale elementare e lo spazio umano elementare.
x._globalizzazione_-_la_geopolitica_dell_informazione_o_della_lingua_della_traduzione_e_della_cultura.pdf Mazis I.
La geopolitica contemporanea: basi e definizioni di metodo. DADAT (Dipartimento per l’Analisi delle Dinamiche Ambientali e Territoriali). Napoli: Università degli Studi di Napoli-Federico II. 2002:1-10.
AbstractComincerò la mia trattazione determinando l’ambito scientifico della Geografia e del suo metodo analitico, quello della Geopolitica, in conformità ai dati contemporanei; terminerò con il problema della definizione della geopolitica contemporanea in quanto ambito scientifico specifico che si inserisce nel quadro delle sue fonti scientifiche geografiche. Il testo che segue è il frutto di una rilettura e di un approccio critico dei dati della Geografia/Geopolitica classica avente come obiettivo quello di definire le nuove grandezze geopolitiche e la loro formazione, di chiarire i metodi geografici e la loro elaborazione, e di tentare di porre nuove basi di una Geografia e di una Geopolitica al servizio della comunità internazionale (affinchè sia possibile che essa in futuro si fondi sul rispetto delle particolarità i culturali e dei diritti politici ed umani). In breve, la mia finalità è la seguente: porre le basi di ciò che mi sembra essere “il compito della Geografia/Geopolitica moderna”.
ix._la_geopolitica_contemporanea_-_basi_e_definizioni_di_metodo.pdf Mazis I.
Unione Europea-Grecia e Cipro di fronte alla politica degli USA in Eurasia. DADAT (Dipartimento per l’Analisi delle Dinamiche Ambientali e Territoriali). Napoli: Università degli Studi di Napoli-Federico II. 2002:19-32.
AbstractPer poter trattare adeguatamente questo problema dai molteplici aspetti, dobbiamo dapprima affrontare le seguenti tre questioni, di concerto nondimeno con l’ulteriore questione che riguarda la volontà americana di esercitare la propria egemonia politico-militare nell’area eurasiatica e nel suo complemento marittimo, il Mediterraneo.
xi._unione_europea-grecia_e_cipro_di_fronte_alla_politica_degli_usa_in_eurasia.pdf Mazis I.
Europa-Islam: Demoni, dei e uomo. DADAT (Dipartimento per l’Analisi delle Dinamiche Ambientali e Territoriali). Napoli: Università degli Studi di Napoli-Federico II. 2002:53-61.
AbstractGli sviluppi, dopo la demistificazione del sogno marxista che si è verificata con la caduta del muro di Berlino, lo scioglimento dell’impero sovietico e la rinascità dei nazionalismi regionali, esigono da parte della Comunità Internazionale e dei suoi apparati decisionali un’analisi precisa ed attenta del nuovo paesaggio geopolitico.
xiii._europa-islam_-_demoni_dei_e_uomo.pdf